Alitalia-Ryanair, la sfida senza senso

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Questo articolo è uscito sul mensile il Lametino (n.  207) il 10 maggio 2014.

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Una “competizione” giudicata solo in base ai dati più superficiali

Sarà che a noi italiani piacciono tanto le classifiche e le cose semplici, sarà che Michael O’Leary, patron di Ryanair, ne pensa mille ed una pur di accaparrarsi i finanziamenti pubblici in Italia, sarà che la cultura aeronautica in Italia è talmente poco radicata da facilitare le analisi superficiali e la diffusione delle bufale, fatto sta che quando si parla della “nuova compagnia di bandiera italiana” e/o della “compagnia numero uno in Italia” chi ha la parola non sembra capirne un granché e spesso scrive grossissimi strafalcioni che finiscono addirittura con l’influenzare le scelte politiche. L’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha pubblicato i dati relativi all’anno 2013. Il gruppo Alitalia si conferma “primo” con 23.993.486 passeggeri trasportati da e per l’Italia, mentre al “secondo” posto c’è l’irlandese Ryanair con 23.041.752 passeggeri. Al “terzo” posto, con un distacco maggiore, l’inglese easyJet con 12.426.485 passeggeri, e a seguire tutte le altre compagnie. Finalmente, e sottolineiamo finalmente, a casa Ryanair potranno darci un taglio con le affermazioni propagandistiche che vedono la compagnia irlandese al primo posto in Italia per numero di passeggeri trasportati, ma il problema non è questo. Il problema è vedere degli incompetenti stabilire qual è la compagnia “numero uno” per l’Italia, quella su cui puntare, in base ad un paragone così superficiale, un paragone che evidenzia un’ignoranza di fondo che ha del colossale. Alitalia e Ryanair non possono essere paragonate o messe in “competizione”, perché un paragone tra le due non ha senso: seguono modelli di mercato diversi, offrono servizi diversi, hanno flotte diverse con network altrettanto diversi.

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Un Boeing 737-800 da 189 posti della Ryanair a Bergamo Orio al Serio. Foto di Giorgio Varisco.

Perché paragonare i passeggeri trasportati in un anno non rende giustizia ad Alitalia? La risposta è semplice. Su una flotta di 130 aeromobili, l’Alitalia ha 22 aeromobili per il lungo raggio tra Boeing B777 e Airbus A330 che operano quotidianamente varie tratte intercontinentali partendo da Roma, Milano-Malpensa e Venezia. Prendiamo una di queste tratte, la Roma-Tokyo-Roma, operata da Boeing 777-200ER con configurazione interna della cabina in tre classi di viaggio (30 posti in Magnifica – Business, 24 in Classica Plus – Premium Economy e 239 Classica – Economy), per un totale di 293 posti. Ebbene, per quei due voli, il Boeing dell’Alitalia impiega non meno di 26 ore, nelle quali non trasporterà mai più di 586 passeggeri. Un Boeing 737-800 della Ryanair (189 posti in Economy), essendo impegnato esclusivamente nel medio raggio, può trasportare lo stesso numero di passeggeri in 4-5 ore, “superando” la performance del B777 della compagnia già di bandiera in termini di trasporto passeggeri. E’ evidente che il collegamento intercontinentale di Alitalia non può essere giudicato solo in virtù dei passeggeri trasportati, ma deve rientrare in un contesto più ampio che tenga conto anche delle distanze. Inoltre, Alitalia permette alla clientela facoltosa posti più comodi nelle classi di viaggio Business e Premium Economy, sacrificando diverso spazio a bordo e riducendo la capacità di circa un terzo, mentre la Ryanair mantiene la classica configurazione “carro bestiame” con sedili non reclinabili: bisogna tenerne conto o no?

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I-DISO (ora EI-ISO), un Boeing 777-200ER di Alitalia a Milano-Malpensa. Foto di Giorgio Varisco.

Negli Stati Uniti, caratterizzati da un mercato aereo stabile e molto evoluto, si puntualizza che il gruppo American Airlines trasporta più passeggeri, quasi 194 milioni all’anno, ma United Airlines mantiene il più alto valore passengers-kilometers flown, un valore che moltiplica ogni passeggero trasportato per la distanza coperta dal proprio volo, raggiungendo l’incredibile cifra di 300 miliardi. In Italia, dove queste precisazioni sono superflue, le rotte Roma – New York – Roma e BergamoTrapani – Bergamo sono considerate grossomodo “equivalenti”. Altro punto saliente è il load factor dei voli, ossia il loro coefficiente di riempimento, che nel caso di Ryanair è “dopato” con gli ormai celebri finanziamenti pubblici, spacciati per contributi versati al fine di incentivare il turismo, che aiutano i carri bestiame della Ryanair a riempirsi per aiutare la compagnia irlandese nella “lotta” contro l’Alitalia.

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Configurazione interna di un B772ER di Alitalia secondo SeatGuru by TripAdvisor. E’ evidente che a bordo è stato sacrificato diverso spazio per attirare la clientela Business, a discapito della capacità complessiva di trasporto.

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Questa invece è la configurazione interna dei B738 della Ryanair secondo SeatGuru by TripAdvisor. Il sito specifica che i sedili non sono reclinabili.

Insomma, non bisogna essere degli esperti di aviazione civile per capire che la sfida tra Alitalia e Ryanair è senza senso. Anzi, a casa Ryanair dovrebbero iniziare a prestare maggiore attenzione alle loro dichiarazioni, perché il superamento nei confronti di Alitalia è “imminente” da tre anni ma ancora stenta ad arrivare e, anche se arrivasse, sarebbe un superamento superficiale, una notizia da seconda pagina per coloro che leggono i dati senza capirli.

Francesco D’Amico
Foto di Giorgio Varisco, GolfVictorSpotting.it

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10 risposte a Alitalia-Ryanair, la sfida senza senso

  1. Albert ha detto:

    Ah ah ah, come godo nel leggere questo VECCHIO articolo del 2014! Ora, ad aprile 2017, non solo Ryanair è largamente prima, surclassando Alitalia con ben 106 milioni di passeggeri, contro i soli 22 milioni di Alitalia, ma come sempre Alitalia è sull’orlo del fallimento, anzi è fallita da tempo, tenuta in piedi a spese del contribuente. Quale azienda starebbe in piedi sul mercato, con 700 milioni di euro l’anno di perdite, come Alitalia? Ma poi, mi spiegate perché un passeggero SANO DI MENTE dovrebbe pagare biglietti che costano 3-4-5 volte di più, per rotte che prevedono magari 2-3 scali, quando Ryanair (o Easyjet) ti portano a destinazione con volo DIRETTO? E mi spiegate perché un passeggero SANO DI MENTE dovrebbe volare con un’azienda come Alitalia, che aveva pagato ben 5 milioni di euro di liquidazione a CIMOLI che l’aveva fatta fallire, e che poi è stato condannato a 8 anni ed 8 mesi? http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/28/alitalia-cimoli-condannato-a-8-anni-e-8-mesi-per-il-dissesto-della-compagnia/2073821/ E tra l’altro questa è solo una delle tante cifre, “nella enormità delle somme di denaro versate” = 4 MILIARDI DI EURO SPRECHI!!
    Eh no cari, Alitalia e Ryanair non “seguono 2 logiche di mercato diverse” come scrive quest’articolo, perché Alitalia NON segue una logica di mercato, è un carrozzone sovietico sindacalizzato, che butta via i soldi del contribuente. E come tale merita solo di chiudere. STOP

    • lightbluemobius ha detto:

      Buongiorno Albert, come hai specificato tu stesso l’articolo è del 2014, quindi non sta al passo dei tempi e comunque non sarà “aggiornato”. Tuttavia, al netto dei suoi tre anni di età, andava e ancora va ad esprimere una serie di concetti validi anche e soprattutto oggi.

      Innanzitutto, i 106 milioni di passeggeri Ryanair sono quelli totali, non quelli da e per l’Italia. Quando l’articolo è stato scritto, le due compagnie erano vicine e in stretta lotta in termini di numero passeggeri da e per l’Italia trasportati; già da allora l’operativo complessivo della compagnia irlandese era nettamente superiore a quello dell’Alitalia, la “lotta” riguardava il nostro paese soltanto. D’altronde, i passeggeri da e per l’Italia di Alitalia sono, appunto, tutti i suoi passeggeri, mentre per la Ryanair sono solo circa un quinto del mercato totale.

      Per quanto riguarda la possibilità o meno di dover prendere una coincidenza anziché un volo diretto, è innegabile che solitamente si preferisce il volo diretto; nei casi che menzioni, tuttavia, si fa riferimento solo al medio raggio, dove easyJet e Ryanair operano, e non al lungo, dove non operano. Ne consegue che alcune destinazioni intercontinentali sono raggiungibili dall’Italia solo con coincidenza, e che nel caso di destinazioni di medio raggio non servite dalle due low cost sopra menzionate con un volo diretto dal proprio scalo di riferimento, bisogna ricorrere a un biglietto unico con coincidenza oppure prendersi il rischio di acquistare due biglietti low cost separati. Al momento, e con innumerevoli restrizioni, Ryanair starebbe sperimentando un modello hub-and-spoke (con coincidenze) a Fiumicino, i cui risultati operativi si conosceranno solo tra qualche mese.

      Al di là delle varie vicissitudini, il senso dell’articolo era ed è ben preciso nel marcare le differenze di mercato, quindi non ha perso affatto il suo valore giornalistico.

      Speriamo di aver chiarito tutti i tuoi dubbi in merito.

      TLR – Francesco

      • Albert ha detto:

        Forse non ci siamo capiti. Io non ho alcun dubbio: l’Alitalia DEVE chiudere e basta, è una società FALLITA che perde 2 milioni di euro AL GIORNO, che poi vengono messi a carico del contribuente. Solo in un paese di pulcinella come l’Italia possono tenere in piedi per anni – anzi decenni! – società fallite, carrozzoni di raccomandati, enti inutili, ecc., sempre scaricando le perdite sul contribuente Quando la Swissair è entrata in crisi, dopo il 2001, alla fine l’hanno chiusa e gli svizzeri hanno creato un’altra società (Swiss) in grado di generare utili e fornire servizi. Io sono stufo di un paese che – a differenza di tutti gli altri – mette a carico del contribuente tutte le porcherie di stato, dalla Rai, ad Alitalia (il cui ex amministratore Cimoli è stato condannato ad 8 anni di galera, dopo aver beneficiato di una maxi liquidazione di 5 milioni, nonostante avesse contribuito a farla fallire), fino alla VERGOGNOSA invasione di FALSI profughi (falsi al 98%), cui tutti i Paesi rispondono giustamente CHIUDENDO le frontiere e respingendoli. Non me ne può fregare di meno di avere al governo dell’Italia gente che la sta rovinando, e l’Alitalia è solo uno dei tanti esempi. Se poi a voi Alitalia piace perché magari siete politici che beneficiano di biglietti gratis, o siete ex dipendenti che per anni beneficiavano di alberghi di lusso, auto aziendali che andavano a prenderli, stipendi doppi rispetto a quelli di altre compagnie aeree, ripeto, affari vostri. Per quanto mi riguarda, e più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago, piuttosto che io compri un solo biglietto di Alitalia. Due anni fa sono andato in Svezia con Ryanair, in sole 2 ore e 20 da Orio al Serio a Stoccolma/Skavsta, volo diretto e spendendo meno di 100 euro andata e ritorno, quando Alitalia mi “proponeva” un volo a 700-800 euro, facendo scalo a Francoforte, e ci avrei impiegato ben 6 ore! E allora, di cosa parliamo?

        • lightbluemobius ha detto:

          Albert, perdonaci, ma forse sei tu a non aver capito il senso di questo articolo. Qui non si tratta di fare il tifo per l’una o l’altra compagnia, e/o di auspicare il fallimento di una delle due, ma di entrare nel tecnico e mettere in evidenza alcuni ragionamenti fallaci che una stampa poco attenta ha portato avanti per diverso tempo. Nella nostra risposta precedente ti abbiamo spiegato alcuni dei motivi per i quali, nonostante l’articolo non sia più, per così dire, di “attualità”, le sue tesi di fondo siano una costante valida anche oggi, in un periodo in cui lo scenario descritto pare sia stato stravolto.

          Questo è un articolo tecnico, scritto appunto da un esperto, e va letto come tale; ci sono altri sedi per alcune tipologie di commenti e discussioni non tecniche.
          Tra l’altro, a dirla tutta, troviamo poco corretto che tu veda nella precisione tecnica del pezzo un tentativo da parte di collusi di difendere l’indifendibile: in TLR nessun membro ha legami professionali con Alitalia, nemmeno indiretti, pertanto ti invitiamo con cortesia ad evitare di associare il nostro giornalismo di inchiesta al tentativo di presunti “corrotti” di difendere la compagnia già di bandiera. Semplicemente, c’erano alcuni aspetti tecnici da specificare, e sono stati specificati; per il resto ci sono le normali chiacchiere da bar. L’esempio alla fine del tuo secondo commento appartiene a questa categoria, in quanto prende un’esperienza personale e la eleva fino al punto da renderla rappresentativa dell’insieme: si tratta di un approccio che in un articolo tecnico e professionale come questo non può trovare un terreno fertile. Questa precisazione era necessaria per distinguere l’approccio col quale l’articolo è stato scritto dalle tue due risposte.

          Speriamo di essere stati esaurienti sulla natura dell’articolo e sulle intenzioni di chi l’ha scritto anche in questa seconda risposta ai tuoi commenti. TLR si occupa di tante cose e una di queste è la corretta informazione aeronautica. Grazie per l’attenzione.

          TLR – Francesco

          • Albert ha detto:

            Benissimo! E allora leggete qui la “corretta informazione aeronautica” (desunta dal confronto tra i “servizi” che offre Alitalia e quelli che offrono altre compagnie aeree) su Alitalia, e sul fatto che sia ritenuta una delle PEGGIORI compagnie aeree mondiali. https://it.finance.yahoo.com/foto/alitalia-per-passeggeri-tra-le-slideshow-wp-073047728/
            Ma poi, cosa significa “corretta informazione aeronautica”? Che i servizi di Alitalia siano scadenti in rapporto ai prezzi lo vedono tutti, e per quanto riguarda i numeri di Alitalia, sono un consulente aziendale con 30 anni di esperienza, non mi ci vuole molto per capire che quella è una società fallita tenuta in piedi da anni a spese del contribuente, basta leggere 5-6 numeri del loro bilancio e chiunque lavori con aziende lo capisce. A parte il fatto che è tipico delle società FALLITE e dei carrozzoni di stato, avere l’arroganza di voler imporre il parere dei propri c.dd. “esperti” contro l’opinione dei CLIENTI. Tutti i passeggeri di Alitalia – leggete i pareri su Yahoo ad esempio – tra cui utenti di altre compagnie, puntualmente fanno notare (oltre ai costi più alti e il servizio peggiore) la MALEDUCAZIONE, la SCORTESIA, il MENEFREGHISMO di hostess e personale di volo Alitalia, a confronto del personale di altre compagnie. Per forza, viziati da decenni, e abituati ad avere tutto quello che volevano, abituati a scioperare in quanto tutelati da sindacati che tutelano perfino i LADRI colti sul fatto dalle videocamere a rubare nei bagagli dei passeggeri (vedi i ladri di Malpensa), cosa volete che importi al personale Alitalia di concetti quali cortesia, fidelizzazione del cliente, educazione, qualità dei servizi ecc.? Un passeggero di Alitalia che era stato invitato sgarbatamente a spostare il bagaglio a mano da una “hostess” si è sentito apostrofare così: “Ehi, dico a lei! E’ sordo?” Ecco, una hostess così meriterebbe solo di andare a pulire i cessi, ma evidentemente sarà stata raccomandata da qualche politico per avere il posto in Alitalia…

          • lightbluemobius ha detto:

            Buon pomeriggio Albert, con la dovuta pacatezza ti informiamo che con questo tuo terzo commento qui su TLR si è palesata la reale natura della tua partecipazione alle attività del blog, che pare siano finalizzate a una critica indiscriminata a terzi e poco propensa a un dialogo.

            La posizione dell’autore è stata confermata e ribadita, così come è stata confermata la natura tecnica di questo articolo. L’analisi è stata precisa e si basa su analisi fatte da esperti di aviazione e relative ad alcuni importanti parametri; rispondere a queste osservazioni con esperienze personali e alcune ricerche su Google (tra l’altro non pertinenti all’oggetto dell’articolo, che tratta i modelli point-to-point, hub and spoke, il cargo e le classi di servizio) non può che portare a un netto deragliamento dall’approccio professionale utilizzato.

            Non vedendo i presupposti per uno scambio civile di opinioni e informazioni che non sia ai livelli di una chiacchiera da bar, ti auguriamo comunque buona navigazione e lettura, e ti invitiamo a spostare la tua attenzione su appositi siti internet – come alcuni forum web – dove è possibile avere discussioni più consone a uno stile che fa della polemica il suo nocciolo “tecnico”.

            TLR – Francesco

  2. Pino ha detto:

    Ok non c’è paragone per comfort,e molti altri servizi, ma io mi chiedo chi in questo periodo di “crisi” paga volentieri 2.505,00(Alitalia) invece di 323,00(Ryanair)molto probabilmente chi non ha problemi a spenderli tipo manager ,politici,bancari o ecc ecc.. fancul…i comfort appena atterro con quasi 2.200,00€ che mi rimangono in tasca mi rifaccio dei comfort persi ….

  3. Pingback: L’utilità sociale di Alitalia | The Lightblue Ribbon

  4. enrico malandruccolo ha detto:

    volo con alitalia da 45 anni, con ryanair da poco tempo, posso asserire che sono due mondi completamente diversi !!!!!!

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